Taglio da Phil

Dietro il taglio dei capelli c'è sempre qualcosa da capire. Perchè non è la stessa cosa tagliarsi le unghie dei piedi o farsi la ceretta? Perchè non sono operazioni meditate così a lungo come lo è invece una visita dal parrucchiere, spesso supportata da ritagli di giornali con foto di attrici, cantanti e modelle da cui copiare il taglio? Evidentemente l'inconscio trova una realizzazione più concreta in questo atto, e forse ciò accade per il semplice motivo che un taglio di capelli è più visibile, agli occhi di tutti, di quanto non lo sia una ceretta alle gambe (giusto?). Ma non fraintendetemi. Non credo che una donna si tagli capelli con l'unica intenzione di comunicare qualcosa a chi ha intorno; qualcosa dentro è già cambiato e, al momento del taglio, il cambiamento c'è già stato, comunicarlo agli altri ormai è un surplus.
Io li ho tagliati come quando avevo sedici anni. Frequentavo il liceo scientifico, cercavo di sopravvivere durante il quadrimestre, ascoltavo i Dire Straits, giocavo in una squadra di pallavolo e i ragazzi mi interessavano quanto l'andamento del campionato di Under 18. In particolare mi ricordo tale Daniele Buttafava di Crescenzago che incontravo al ritorno da scuola in metropolitana. Senza macchina entrambi vista l'età, ci vedevamo il sabato pomeriggio in centro. Niente di esagerato, stavamo semplicemente insieme senza pensieri né complicazioni per il solo gusto di crearsele. Ma quando tornavo a casa, ero contenta, ero stata bene e le ore con lui erano volate. Non tornerei indietro ai miei sedici anni, ma può essere che per un periodo della mia vita abbia perso di vista esattamente chi sono e cosa voglio, o semplicemente il modo per poter stare bene come accadeva a quell'età. Prima di tutto con me stessa. C'è un momento in cui ci si ferma e si capisce cosa è più giusto, nei limiti di ciò che ci è permesso vivere, e si ritrova l'equilibrio prima di tutto con sè stessi e poi con le persone. Lo stesso equilibrio ricercato nel verificare che i capelli siano tagliati alla pari sia a destra che a sinistra. Questa volta, me li hanno tagliati dritti e ho fatto pace con me stessa.
6 Comments:
Quando non coincide più l'immagine che hai di te
Con quello che realmente sei
E cominci a detestare i processi meccanici e i tuoi comportamenti
E poi le pene che sorpassano la gioia di vivere
Coi dispiaceri che ci porta l’esistente
Ti viene voglia di cercare spazi sconosciuti
Per allenare la tua mente a nuovi stati di coscienza
4:51 AM
sti..zzi non andrò mai più dal parrucchiere!
6:43 AM
grazie per l'articolo... certo che se di tanto in tanto mi rispondessi al telefono...
12:56 AM
Che dire? Per fortuna ho ancora la barba...
3:50 AM
necessita di verificare:)
12:19 PM
Verificare cosa? :-)
sei phil?
11:44 AM
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