12 October 2007

The sleeping beauty: una strega innocente (II)

Non lasciatevi fuorviare dall’orchessa qui a lato, capirete più avanti. Dove eravamo rimasti? Ah sì, la nostra fata presa considerata aveva lanciato la maledizione e un’altra fata si era intromessa aggiungendo la postilla che se la bella addormentata fosse stata svegliata dal lungo letargo da un giovane principe, si sarebbe ripresa.
E così accade. La principessa, intorno ai sedici anni, si punge con un fuso e si addormenta, e con lei tutti gli abitanti del castello rimangono in balia di questa crisi narcolettica collettiva. Finché un giorno, un principe-passante si ritrova al capezzale della bella addormentata e la risveglia da questo torpore letargico. E qui tutti penserebbero che la storia è bella che finita, ma è qui che viene il bello! E vissero felici e contenti, non è quello che si può scrivere a questo punto del racconto. Principe e Principessa mettono su famiglia, due pargoli chiamati Aurora (come la figlia di Ramazzotti) e Sole. Il principe aveva tenuto nascosta la sua neo-famiglia alla madre (la nonna di Aurora e Sole) che proveniva da una famiglia di orchi; infatti, temeva di risvegliare in lei qualche strano appetito nei confronti del nipotino.
Un giorno il Re muore e il principe, a questo punto padrone del regno, deve rendere pubblica la sua situazione famigliare. Da non credere che un intreccio simile, che lascerebbe di sasso anche gli autori di Incantesimo o di Vivere (che però è morta), sia potuto passare nella testa di Perrault.
Ed è solo a questo punto che viene fuori il personaggio malvagio della storia. Non certo la povera Vecchia Fata, ma l’Orchessa che non ci pensa due volte a ordinare al capocuoco del castello di sgozzare dapprima i due bambini e in seguito la madre, per mangiarseli in salsa Robert (non me lo sono inventata io, è proprio Perrault che scrive salsa Robert). Tutto è bene quel che finisce bene, i tre sfortunati non finiranno nelle fauci della nonna-orchessa grazie al buon animo del capocuoco, e lei finirà divorata da serpenti, vipere e rospi. La Vecchia fata, altro non ha fatto che subire un torto dal Re e dalla Regina del castello che non l’anno invitata al battesimo della nascitura, un torto dai paesani che l’avevano dimenticata in cima a una torre per cinquant’anni circa, anno più anno meno, e un’accoglienza indegna al banchetto. Avrà fatto anche un incantesimo poco simpatico, ma come dargli torto?

Ps: l’orchessa non è quella della foto, quella è Fiona, compagna di Shrek, ma non ho trovato niente di meglio.

Ps2: Salsa Robert
Fate rosolare a fuoco basso una cipolla con 30g di burro in una casseruola; bagnate con il vino bianco e lasciatelo evaporare quasi completamente prima di aggiungere il brodo caldo (che si suppone abbiate già preparato precedentemente). Se la cipolla non si è disfatta del tutto, passate la purea al setaccio. Fate cuocere a fiamma moderata ancora per 10min. Amalgamate bene in una ciotola il burro rimasto con la farina e aggiungeteli al resto. Da questo momento continuate a mescolare con la spatola di legno e fate cuocere altri 15min, prima di unire 1 cucchiaio di senape. Mescolate con cura e servite. Roba da orchi.

3 Comments:

Blogger Scettico said...

Ma la sai cucinare la salsa Robert??

3:38 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

Sì. La cucino soprattutto quando voglio tenere lontano i vicini di casa e i testimoni di Geova se superano il confine del cancelletto sotto casa...

3:45 AM

 
Blogger Scettico said...

Stai scherzando??? Dev'essere una prelibatezza! Portamene un po' :)

3:46 AM

 

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