The sleeping beauty: una strega innocente (II)
Non lasciatevi fuorviare dall’orchessa qui a lato, capirete più avanti. Dove eravamo rimasti? Ah sì, la nostra fata presa considerata aveva lanciato la maledizione e un’altra fata si era intromessa aggiungendo la postilla che se la bella addormentata fosse stata svegliata dal lungo letargo da un giovane principe, si sarebbe ripresa.E così accade. La principessa, intorno ai sedici anni, si punge con un fuso e si addormenta, e con lei tutti gli abitanti del castello rimangono in balia di questa crisi narcolettica collettiva. Finché un giorno, un principe-passante si ritrova al capezzale della bella addormentata e la risveglia da questo torpore letargico. E qui tutti penserebbero che la storia è bella che finita, ma è qui che viene il bello! E vissero felici e contenti, non è quello che si può scrivere a questo punto del racconto. Principe e Principessa mettono su famiglia, due pargoli chiamati Aurora (come la figlia di Ramazzotti) e Sole. Il principe aveva tenuto nascosta la sua neo-famiglia alla madre (la nonna di Aurora e Sole) che proveniva da una famiglia di orchi; infatti, temeva di risvegliare in lei qualche strano appetito nei confronti del nipotino.
Un giorno il Re muore e il principe, a questo punto padrone del regno, deve rendere pubblica la sua situazione famigliare. Da non credere che un intreccio simile, che lascerebbe di sasso anche gli autori di Incantesimo o di Vivere (che però è morta), sia potuto passare nella testa di Perrault.
Ed è solo a questo punto che viene fuori il personaggio malvagio della storia. Non certo la povera Vecchia Fata, ma l’Orchessa che non ci pensa due volte a ordinare al capocuoco del castello di sgozzare dapprima i due bambini e in seguito la madre, per mangiarseli in salsa Robert (non me lo sono inventata io, è proprio Perrault che scrive salsa Robert). Tutto è bene quel che finisce bene, i tre sfortunati non finiranno nelle fauci della nonna-orchessa grazie al buon animo del capocuoco, e lei finirà divorata da serpenti, vipere e rospi. La Vecchia fata, altro non ha fatto che subire un torto dal Re e dalla Regina del castello che non l’anno invitata al battesimo della nascitura, un torto dai paesani che l’avevano dimenticata in cima a una torre per cinquant’anni circa, anno più anno meno, e un’accoglienza indegna al banchetto. Avrà fatto anche un incantesimo poco simpatico, ma come dargli torto?
Ps: l’orchessa non è quella della foto, quella è Fiona, compagna di Shrek, ma non ho trovato niente di meglio.
Ps2: Salsa Robert
Fate rosolare a fuoco basso una cipolla con 30g di burro in una casseruola; bagnate con il vino bianco e lasciatelo evaporare quasi completamente prima di aggiungere il brodo caldo (che si suppone abbiate già preparato precedentemente). Se la cipolla non si è disfatta del tutto, passate la purea al setaccio. Fate cuocere a fiamma moderata ancora per 10min. Amalgamate bene in una ciotola il burro rimasto con la farina e aggiungeteli al resto. Da questo momento continuate a mescolare con la spatola di legno e fate cuocere altri 15min, prima di unire 1 cucchiaio di senape. Mescolate con cura e servite. Roba da orchi.
3 Comments:
Ma la sai cucinare la salsa Robert??
3:38 AM
Sì. La cucino soprattutto quando voglio tenere lontano i vicini di casa e i testimoni di Geova se superano il confine del cancelletto sotto casa...
3:45 AM
Stai scherzando??? Dev'essere una prelibatezza! Portamene un po' :)
3:46 AM
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