21 December 2006

Incontri segreti tra cappelli a punta e baschi in testa

Tira aria di incontri segreti. Non mi riferisco a quelli che potrebbero essere facilmente organizzati in questi giorni all’interno di un taxi nel centro della città, visto che grazie alla frenesia prenatalizia, si impiegano almeno tre quarti d’ora per percorrere poco più di due chilometri.
Pensavo più che altro alla notizia riportata su un quotidiano di oggi nelle pagine Esteri, sul primo incontro segreto tra ETA e governo spagnolo, con tanto di foto che riporta tre tizi seduti a un tavolo, dall’aspetto inquietante, incappucciati sì, ma con tanto di basco in testa. Di disastri ne hanno combinati questi qui dell’ETA, tra cariche esplosive, autobombe e rapimenti, si sono fatti una certa propaganda. Un paio di anni fa, sul treno che da Nizza mi avrebbe portato a Biarritz la mattina successiva, viaggiavo in compagnia di un signore sulla cinquantina, più basco che mai. La preoccupazione nel leggere sulla mia Lonely Planet (acquistata appositamente per le vacanze estive che mi accingevo a fare nella Spagna del Nord) il numero delle vittime dovute al movimento separatista, mi spinse ad affrontare la questione con lui. E come commentò questo signore? “Sì, attentati ne hanno fatti, però hanno sempre avvertito”. Ah beh! Allora diamogli un panettone Melegatti in premio, questi almeno la gente la avvertono prima di farla saltare in aria., non come i fondamentalisti islamici che si autoesplodono facendo una sorpresa a tutti quanti, come uova di pasqua.
Cosa poi alquanto imbarazzante è come, sotto la notizia di questo incontro segreto e di un breve memorandum circa le malefatte di questi uomini col baschetto in testa, compaia una quasi mezza pagina di pubblicità dell’Ufficio del Turismo Spagnolo che titola: “Sorridi! Sei in Spagna”. Già, aspetta che prenoto subito un volo tratta Milano-Bilbao, che se per caso questi non trovano un accordo, festeggiamo tutti insieme il Capodanno in piazza con petardi e miccette. Oggi è anche il 21 dicembre. Solstizio d’inverno. Embè, direte voi? Per chi non lo sapesse, oggi è il giorno più breve dell’anno ed è la festa di Yule, una festa neopagana, o in poche parole, un sabba (ma in questo clima di Babbi Natale, renne e nani sorridenti non vorrei spaventare nessuno). In alcune tradizioni si commemora la morte del Re Agrifoglio per mano del Re Quercia, tutto per simboleggiare la fine dell’anno in corso e l’arrivo di quello nuovo. Come si festeggia? Bisognerebbe alzarsi prima dell’alba per vedere sorgere il sole e brindare al suo ritorno con del succo di mela (cosa che, stamattina, ho fatto con una tazza di caffè e uan spremuta d’arancia). Bisognerebbe poi decorare dei ceppi di quercia con dei sempreverde. Trovare una quercia è già difficile, figurarsi un ceppo (questo, infatti,non l’ho fatto). Infine, preparare delle ghirlande, con rametti di abete (quelli li recupero fuori dal deposito alberi di natale di IKEA) e di agrifoglio (questi dalla porta del vicino di casa al pianoterra). Al centro va messa un’arancia con 13 chiodi di garofano, si aggiungono 3 pigne (sempre recuperate dalla coroncina natalizia del vicinato) e una candela bianca, il tutto spruzzato con polvere dorata. Che sarà mai? Si può sempre riciclare come centrotavola a San Silvestro.

1 Comments:

Blogger Scettico said...

E sì che dovresti intendertene di incontri segreti dopo la cena carbonara (non nel senso degli spaghetti) dello scorso anno...

1:00 AM

 

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