01 December 2006

A volte ritornano

No, non sto per parlare della prima antologia di racconti di Stephen King, né tanto meno di zombie, vampiri, spiritelli o creature tratte da qualche film dell’orrore. Altrimenti avrei postato almeno un mese fa, in occasione della festa di Halloween, dando anche qualche consiglio e suggerimento per trascorrere un Sabba felici e contenti (altro che Natale…). Non sto neppure parlando dei fratelli Righeira, anche perché quelli li avevano messi dentro, pertanto non so se possono tornare. Io mi riferisco ad un’altra categoria di esseri (seppur a volte mostruosi, se si è trattato di un grosso abbaglio), che non si sa come, sbucano all’improvviso come conigli dal cilindro di un prestigiatore. Chi sono? Gli ex. E se di ex storici non si tratta, può essere anche che ci sei uscita due o tre volte e che, come per magia, tornino a presentarsi senza aver capito che se ci sei uscita due o tre volte e mai più, forse una ragione c’era. Eccome.
Tutto è un ciclo. A dicembre tornano puntuali come orologi svizzeri zampognari, caldarroste e addobbi natalizi, a gennaio il bollo dell’auto e l’assicurazione, a febbraio zeppole e chiacchiere, a marzo o aprile uova di pasqua e conigli, ma questi… questi ritornano quando meno te lo aspetti. Si racconta che intorno all’anno 1077, un certo Enrico IV accorse a Canossa, un posticino in provincia di Reggio Emilia. Qui, una volta indossato un umile saio, scalzo nella neve attese fuori dal castello di Canossa per ben tre giorni, prima che il papa si decidesse ad ammetterlo alla sua presenza e a revocargli la scomunica. In questo caso, se si parla di ex, potete scomunicarli quanto volete nella vostra testa, ma questi prima o poi ribusseranno alla vostra porta come degli innocenti e candidi TeleTubbies da sparare a vista.
E perché? Difficile dirlo. Per noia? Del genere “Mah, tutto sommato non era così male”, almeno questo è un pensiero ragionato. Ma ci scommetterei il catenaccio dello scooter su come l’iniziativa venga presa in un raptus improvviso, generato dall’azione di scorrere in velocità la rubrica telefonica mentre si aspetta il tram, in fila al supermercato o mentre ci si trova seduti sulla tazza del cesso. D’altronde si sa, un tempo per non annoiarsi si leggevano le etichette di detersivi, shampoo e bagno schiuma, adesso non si entra in bagno senza telefonino. O magari l’ex di turno è uscito con qualche altro esemplare femminile e nell’inevitabile confronto, lei ha avuto la peggio, quindi perché non richiamare te? Un po’ come al supermercato di fronte allo scaffale dei dolci e varie: abbandoni le vecchie ciambelline integrali Misura a cui il tuo palato si è assuefatto da mesi per provare qualcosa di completamente diverso, non so, come delle Kinder Brioss alla ciliegia ad esempio. Vuoi non tornare a capo basso alle ciambelline? O forse si tratta di pentimento? Com’è che, se si sono comportati male, hanno pure il coraggio di rifarsi vivi? Senza ritegno, almeno facciano le cose a regola d’arte, non con saio e piedi nudi sprofondati nella neve, ma nemmeno investendoci solo una telefonata o peggio un sms. Illuminazione mistica? Questo è già più interessante e magari si può prendere in considerazione. La cosa più saggia sarebbe tagliare corto con un semplicissimo: “Hai bisogno di qualcosa?”. Morale: non tutte le ciambelline escono con il buco, ma se le adorate, è meglio tenersele in dispensa, per non finire come quel tal Enrico, perché qualcuno potrebbe non aprirvi.

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

azz....questo non l'avevo letto....
credimi che non ero seduto sul trono e tanto meno rientro in uno dei casi citati..
ma non lamentarti, c'e' chi non viene cagato manco dall'attuale patner/fidanz/amante che sia.

8:31 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

:-)
Niente di personale. Dovevo sottoscrivere con un "Ogni riferimento a fatti e persone nel testo è puramente casuale"?

8:47 AM

 

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