08 January 2007

Ce lo dice Hillman. A me, però, lo ha detto Ste…

Il mio amico Ste mi sorprende sempre. Lo conobbi, non tanto tempo fa, ad una festa di paese di fine giugno, mentre distribuiva pizzoccheri a destra e manca (sì, sì a giugno). Già, perché dovete sapere che lui di professione fa il pastaio. Ma non è questo l’unico motivo per cui, spesso e volentieri, si trova partecipante attivo di feste e sagre, a scolare pasta a chili (prima di natale l’ho beccato anche impegnato con la polenta taragna), difatti, di seconda professione, il mio amico Ste è anche Consigliere Comunale. Così tra una polemica e l’altra, se mandare via gli zingari dal campo nomadi o se mettere più o meno ricotta nei cannelloni agli spinaci, il mio amico è il concreto esempio di un buon cittadino impegnato nella vita politica del proprio paesello, nonché curante della buona gastronomia e del gaudio palatale dei concittadini.
Sta di fatto che l’altro giorno sono passata a fargli un saluto e in vetrina ho visto un libro, ma non ci ho fatto troppo caso e ho pensato solo alla mia razione quotidiana di rosette panna e prosciutto, specialità di casa.
“Sicura che non vuoi anche dei gargherozzi da fare con uova e salsiccia?”
“Noooooo, mi tengo leggera con tre etti di rosette. Grazie”
“Va beh. Non è che vuoi un libro?”
“Un libro di che? Di ricette? Io non cucino.”
“Lo so. Ma no, non è di ricette…. Ce lo dice Hillman, qualcosa del genere…”
“Chi lo dice chi a chi?”
“Bah. Mi pare che sia di tre tizi che scrivono su un blog che appunto si chiama Ce lo dice Hillman
“E che me ne faccio?”
“Lo leggi”
“E tu che te ne fai? Lo hai letto?”
“No, ma è bello. E poi sta bene in vetrina affianco ai ravioli e agli agnolotti.”
“Allora dammene una copia, magari sta bene anche sul ripiano della mia libreria”.
Ora, ispirata dallo spirito imprenditoriale del mio amico Ste, pastaio, consigliere comunale e uomo acculturato (perché vende libri, non perché siede in consiglio) ho deciso che non solo potrei proseguire nel mio lungo calvario di giornalista praticante e aprire un gattile ma, in attesa dell’arrivo del colosso Starbucks nel nostro paesello, ho deciso di aprire un Lino’s Coffee Shop. Per chi non lo sapesse, trattasi di un marchio che sta aprendo punti vendita a raffica su tutto il territorio, dotando i propri spazi di connessione Internet proprio come il marchio Starbucks e dove si pratica anche il bookcrossing, ossia prendere e lasciare libri a gratisse, per stimolare un po’ di cultura tra ‘na tazza di caffè e una di cappuccino. Fatemi capire. Com’è che se lo si chiama Da Lino, Gennarino o Giuseppe, allora viene accolto a braccia aperte, se lo si chiama Starbucks è visto come un immondo dalle zampe a capretto? Ad ogni modo, ho compilato il mio questionario on line per aprire un punto vendita rispondendo a domande sulle mie esperienze professionali in campo Food, sul mio attuale stipendio, sul mio patrimonio e tra tutte, mi è stato chiesto anche se il mio coniuge/convivente parteciperà alla gestione del locale. Quindi essere singoli è una nota di demerito anche nell’imprenditoria? Qualche dubbio ce l’ho. Io ci provo. Se proprio va male, un piatto di pasta dal mio amico Ste lo trovo sempre.

6 Comments:

Blogger Scettico said...

Forse sarà perché Starbucks tenta di smerciarti degli osceni e orripilanti obbrobri spacciandoli per caffé? Mah!

3:18 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

Per tua informazione sul sito di Lino's c'è anche la ricetta per preparare un ottimo Ciocchino...
e ripeto, aprono punti vendita su punti vendita :-)

4:26 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Le tue iniziative imprenditoriali mi piacciono molto...sento che potrei venire da te a gustarmi un Budinoso quando sarò da quelle parti...

5:34 AM

 
Blogger nonsolopigro said...

Prova a dare un'occhiata in questo sito.

http://www.franchisingcity.it/index.php

8:09 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

Perchè, secondo te non riesco ad aprire un Lino's perche non ho il coniuge/convivente????

8:14 AM

 
Blogger nonsolopigro said...

Certo che lo puoi aprire, a che serve un coniuge/convivente in questo caso.

Bisogna sempre crearsi una alternativa.

Magari guardando questo sito, potrai trovare qualche azienda meno formale.

8:26 AM

 

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