26 January 2007

Ok, quanti mostri ci sono sotto il mio letto stanotte?

Buio. All’improvviso tutto è avvolto nell’oscurità. Non esistono più l’armadio, il contenitore dei giochi, i poster sulle pareti. Nulla. A chi non ha mai fatto paura trovarsi al buio, quando era piccolo? (o forse ieri notte?). Il buio fa paura. Sembra che sia una delle paure più diffuse tra i bambini insieme alla paura dell’uomo nero, dei lampi e dei fulmini, la paura di rettili e ragni, la paura di essere abbandonati al casello dell’autostrada di Boffalora o di perdersi tra gli scaffali di un supermarket. Posso provare a dare una giustificazione alla paura di trovarsi tra le fauci di un rettile incattivito o di incappare in qualche psicopatico per strada, ma la paura del buio, perché?
Eppure, fin da piccoli, ognuno trovava il suo personale stratagemma per superare quel lasso di tempo di puro terrore che faceva da anticamera al sonno. C’era chi lasciava la luce del corridoio accesa perché attraverso la porta semiaperta entrasse uno spiraglio di luce nella stanza. Qualche bambino più pauroso preferiva lasciare addirittura una lampada accesa vicino al letto, accanto al rassicurante bicchiere d’acqua fisso sul comodino, nella remota eventualità di avere sete durante la notte.
C’era poi chi si affidava alla tecnologia moderna usando lo spinotto con i personaggi della Disney. Ma sì, quegli spinotti rotondi con l’iconografia di Topolino, Ciccio o Nonna Papera e che, una volta inseriti nella presa elettrica, emettevano una luce piuttosto modesta ma sufficiente per potersi addormentare un po' meno terrorizzati. Io avevo un debole per Paperino. Mi lavavo i denti con il dentifricio alla fragola di sua produzione, il Paperino’s per l'appunto, e avevo anche il suo spinotto. Con gli anni hanno inventato anche un pupazzo, credo si trattasse di una lucciola gigante simile a un bruco, che si illuminava tutto. Portarmi a letto quella sorta di bozzolo, a me personalmente avrebbe creato qualche problema, però si sa, i bambini sono strani. Io andavo a letto in compagnia numerosa, cosa che con gli anni non ho più fatto preferendo alternare momenti di monogamia e ascetismo tibetano. L’allegra comitiva che mi portavo a letto era composta da un cane Cercafamiglia, Bert di Sesame Street, una scimmia e l’orso della Harbert. Mi davano sicurezza, salvo il fatto che a volte, quella che non trovava posto nel letto ero io.
L’idea di non trovarsi da soli nel letto, nel buio più cupo e tenebroso, è evidentemente rassicurante. Ma da chi e da cosa ci si vuole sentire sicuri? Dall’attacco di mostri sotto il letto? Da esseri immondi nascosti (da tutto il giorno?) nell’armadio? Da Freddie Krueger? Da intrusi intrufolatisi quatti quatti in casa? Questa, è già più credibile.
Alcune paure si superano. Altre si aggiungono a quelle che già si avevano. C’è ancora chi non dorme in una stanza dove le tapparelle sono tutte tutte giù. C’è ancora chi, con la scusa dell’ultimo tecnologissimo orologio-sveglia, si sente rassicurato dai numeri digitali che indicano l'ora proiettati sul soffitto a mo’ di faro bretone.
Io, per abbandonarmi alle braccia di Morfeo, non mi affiderei mai a una di quelle mascherine che ti consegnano sull’aereo nelle tratte intercontinentali insieme alle calzette di spugna. Sì, la mascherina che indossa Audrey Hepburn in A colazione da Tiffany. Ci manca solo che qualcuno, da sotto il letto, mi aggredisca alle spalle senza che io possa vederlo.

11 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Accidenti, io ho dormito con la testa sotto il lenzuolo per un sacco di tempo! E adesso do la colpa della mia scarsità tricologica a quella brutta abitudine! Quindi, qualunque mostro uscisse da sotto il letto, ti assicuro che avrebbe un bel daffare a schivare i gran calci nel culo che vorrei dargli per anni (ed euri) di trattamenti anti caduta...

3:07 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

...sapessi quello che spendo io in elettricità.

3:33 AM

 
Anonymous Anonymous said...

intendi dire per asciugarti i capelli? sappi che non sei per niente simpatica!

6:58 AM

 
Blogger nonsolopigro said...

E' meglio un mostro sotto il letto che nel letto.

La paura del buio da bambini forse è legata ai brutti sogni che si fanno, capirai con tutto le stronzate che sparano gli adulti, pensa un bambino che incubi ha.

In età adulta le cose cambiano.
I mostri a volte possono essere nel letto accanto a te, e quelli sono difficili da prendere a calci.

Quindi è meglio un mostro fantasma che un mostro umano.

7:23 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

Già, hai ragione. E per quanto riguarda i mostri nel letto difficili da prendere a calci, beh, bisognerebbe essere in grado di non farli passare neppure per la porta d'entrata di casa propria, no?

7:27 AM

 
Blogger nonsolopigro said...

Sono come Hulk, purtroppo si trasformano dopo, sembrano mansueti, invece.Come fai a riconoscerli?

7:33 AM

 
Anonymous Anonymous said...

accidenti, e se uno invece di un mostro 'nel' o un mostro 'sotto', è un mostro 'a' letto? Certo che una preposizione ti cambia la vita...

7:34 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

Riconoscere i mostri perchè non siano nel, sotto o a letto? È una tecnica da affinare. Vedasi Post 16 ottobre "No, mi spiace. Giovedì sono impegnata...".

7:46 AM

 
Anonymous Anonymous said...

questo trucco dei rimandi per aumentare il numero di pagine visitate mi sembra abbastanza subdolo...

7:52 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

Nascondiamo tutti qualche mostruosità. Buon week-end e soprattutto... sogni d'oro :-)

7:54 AM

 
Blogger nonsolopigro said...

Ma non è l'abito che fa il monaco, il mostro è come un camaleonte, e colpisce quando meno te lo aspetti.

Poi non è vero che gli ingegneri escono solo il giovedì, possono uscire anche solo il venerdì, il sabato ect.

A proposito, no ho mai portato un calzino bianco in vita mia.

8:03 AM

 

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