17 January 2007

Teoria dei campi di forza tra scrivanie

In Fisica avevo 5. In terza liceo non mi hanno rimandato per non peggiorare ulteriormente l’incresciosa situazione materie a settembre che mi vedeva già rimandata in matematica e chimica. Il fatto è che, a me la fisica non è mai piaciuta. Tanto che all’uscita delle materie da portare alla maturità, ho preferito portare storia pensando mi sarebbe tornata utile in futuro a risolvere parole crociate de La settimana Enigmistica o ad azzeccarci con le domande di Gerry Scotti in Chi vuol essere milionario?
Trovavo indigesti gli esperimenti in laboratorio con pendoli e palline di piombo, odiavo sui libri di testo le macchinine colorate che si scontravano ad alta velocità e i cacciatori che davano dimostrazione di rinculo sparando a destra e manca. Tuttavia, capirci qualcosa sarebbe stato utile perché a ben pensarci, ogni santo giorno, ci troviamo immersi in questa benedetta materia. Unità di misura, vettori, principi di termodinamica o grandezze fisiche come lo spostamento, il tempo, la velocità. Io devo fare i conti con una discreta quantità di forze e resistenze fin dalla mattina, quando appoggio il mio didietro sulla sella del Liberty.
Tuttavia, entrando in redazione stamattina mi sono imbattuta in un’altra entità fisica: i campi di forza. In soldoni, per me che non so nulla di fisica, sebbene uscita da un liceo scientifico (fisicamente e con voto di maturità), sembrerebbe che le forze si manifestino a contatto tra i corpi, come nel caso di urti e attriti, ma che si possa verificare il caso che due corpi esercitino una forza reciproca anche a distanza, senza alcuna interazione. Da ciò, la teoria del campo di forze, teoria per cui, nel caso della forza di gravità si suppone che un corpo di una certa massa possa modificare lo spazio intorno a sé, così come, nel caso di due forze elettriche, queste possano essere attrattive, tra cariche di segno opposto, o repulsive, tra cariche dello stesso segno.
Allora perché quando due persone si trovano bene assieme si dice c’è chimica? Non sarà tutto invece riconducibile alla fisica? È una questione di atomi e per questo si parla più grossolanamente di chimica o è una questione di campi di forza? Il lato curioso della questione è quanto un campo di forza possa essere realmente indotto o no. Alcune persone si attraggono o si respingono per qualche ragione (questione di pelle, si dice), ma credo si possa creare un campo di forze ostile, indipendentemente dalla nostra natura, semplicemente rendendosi antipatici, un po’ come la Donna Invisibile di Marvel, quella con la tutina blu come Alcor di Goldrake. Non che fosse antipatica, ma aveva lo straordinario potere di creare a piacimento campi di forza invisibili intorno a sé, oltre alla facoltà di diventare invisibile. Pensate un attimo al collega d’ufficio che si lamenta a bassa voce, che borbotta di continuo, che parla male di tutti e ogni mattina vi saluta come se si fosse rovesciato un thermos di caffe addosso. Se non crea un campo di forze estremamente negativo intorno a sé, spiegatemi come si verifica che in poche settimane nessuno ci faccia più la pausa caffè insieme o ci vada a mangiare un toast a pranzo. Negli anni mi sono impratichita anch’io di campi di forza intorno alla mia scrivania, riuscendo nell’audace impresa di non far avvicinare nessuno al mio scribacchio, se ho voglia di rimanere in pace. È un’abilità da acquisire nel momento in cui si firma un contratto che prevede 8 ore al giorno di vita in un ufficio. Dovrebbe comparire tra gli skills richiesti dalle aziende e, per tale motivo, dovrebbe essere diligentemente elencata nel proprio cv. Non è difficile, basta non alzare troppo gli occhi dal monitor, rispondere a monosillabi o nei casi di emergenza, alzare il ricevitore del telefono e chiamare la mamma o la nonna, fingendo si tratti di un’importante telefonata di lavoro. Forse non sono gli stessi campi di forza della Donna Invisibile, ma sono efficaci. Certo potessi avvalermi della facoltà di diventare all’occorrenza, invisibile, credo che inizierei a non partecipare a molte riunioni…

6 Comments:

Anonymous Anonymous said...

beh, stavolta mi trovi assolutamente concorde con te... io lavoro da due anni con persone che sono in grado di creare campi di forza tali che possono respingere anche oggetti che gli vengono scagliati contro, e non solo le persone che gli si rivolgono... la cosa diventa controproducente quando portata all'eccesso (alcune non riescono più ad uscire dal loro campo di forza...), ma tutto sommato ti consente di portare a casa qualche risultato professionale, cosa difficile quando invece il campo di forza si dissolve ed inizia la fase 'ho voglia di parlare dei miei problemi quindi solleva quella cazzo di testa dal monitor ed ascoltami con attenzione' che, è provato, può durare dalle due alle sei ore, limitando di molto l'attività lavorativa...
Ho anche notato che la potenza del campo di forza si acuisce per almeno una settimana al mese...

1:48 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

Trovo poi che sarebbe molto interessante l'acquisizione della facoltà di scagliare (non solo di respingere) oggetti con la forza del pensiero, senza alzare gli occhi dal pc. Dovrò esercitarmi.

1:54 AM

 
Anonymous Anonymous said...

E' abbastanza difficile... ma non impossibile...
In realtà puoi diventare così veloce da non far vedere da dove parte il lancio, all'inizio... con i mandarini (è provato) si ottengono ottimi risultati!

1:59 AM

 
Blogger nonsolopigro said...

Argomento interessante.

Per quanto riguarda i rapporti di coppia, sia la chimica sia la fisica entrano in ballo di brutto, altrimenti non si spiegano i classici colpi di fulmine.

La fisica, per quanto riguarda l’attrazione, la forza che ti spinge inconsciamente verso una persona, della quale non sai nulla, ma ti ripeti in continuazione che la vuoi conoscere.

La chimica, è il contatto fisico vero e proprio, odori, saliva, sudore e non voglio andare oltre.

Potete immaginare, nel caso in cui i due fenomeni sono presenti, cosa può uscire fuori.

Nell’ambito lavorativo, entra in ballo la psicologia, frustrazione, depressione, insicurezza, voglia di potere ect.

Concludendo, quando la chimica e la fisica si sposano tutto può essere bello, quando ci mettiamo fra le due la psicologia, addio rapporti interpersonali, altro che lanci di oggetti.

2:27 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

In poche parole, se togli la psicologia, in un rapporto forse è meglio non pensare troppo...
O sbaglio?

1:05 AM

 
Blogger nonsolopigro said...

Non sbagli, ma permettimi un appunto.

In modo un pò riduttivo, e meglio non pensare troppo alle cose futili, tipo: aiuto mi stò innamorando e adesso che faccio soffro? Lei parla poco con me, allora che significa, che non mi ama più, ect, ect.
Di esempi ne possiamo tirare fuori a centinaia.

Lasciarsi andare, ecco tutto, fisica + chimica, e chi vivrà vedrà, almeno sono stato bene.

8:59 AM

 

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