13 March 2007

Quando la buca delle lettere fa acqua

Non ho un buon rapporto con la mia buca delle lettere. In effetti, non ritiro spesso la posta. Un tempo non era così, quando ancora c’era la speranza di ricevere una cartolina da Lignano Sabbiadoro con una bella freccia che indicava un anonimo ombrellone in mezzo alla spiaggia e la scritta: “Noi siamo qui”. Oppure quando avevo una corrispondenza fitta fitta con la mia pen-friend inglese che mi mandava le sue foto e quelle dei suoi conigli. Succede che un giorno l’insegnante di inglese entrava in classe, proponendo questa cosa, di avere un amico di penna per esercitarsi con la lingua straniera. Così ti ritrovi a scegliere un nome-cognome dall’altra parte del mondo per raccontargli in qualche epistola com'è la tua giornata tipo, quali i tuoi hobby, quante le sorelle e i fratelli, e così via. Ho avuto anche un corrispondente pakistano che mi aveva fatto pervenire delle frutta secca da un suo connazionale immigrato in Italia. Ora non è più così. In primis, nessuno manda più le cartoline. Inoltre, non ho nemmeno più un pen-friend. Nella mia buca delle lettere, numero 12, trovo solo brochure per ordinare la pizza a domicilio, proposte immobiliari, offerte commerciali della Lidl, dell’Esselunga, del Penny Market e di Castorama, oltre a qualche avviso di raccomandate o assicurate da ritirare all’ufficio postale. Una volta l’anno trovo anche l’avviso che avvisa che il parroco della parrocchia passerà di domicilio in domicilio per benedire le case a Natale (con relativa busta per donazione). Ma le cose possono andare sempre peggio di quello che si crede e, un giorno, quando spavaldo e noncurante ti avvicini alla buca delle lettere, puoi trovare un’anonima busta bianca, dall’esterno apparentemente innocua. Stamattina avevo addosso una sensazione da “pesca una carta dal mazzo degli imprevisti del Monopoli”, o da “infila la mano nella bocca delle verità”, ma ho deciso di aprire ugualmente la 12 (sempre quella è, non siamo a una trasmissione di Magalli). Eccola lì, a fare CAPolino una lettera dalla CAP, la società che gestisce il consumo dell’acqua. Sì, perché se in molti condomini, l’acqua si paga con le spese condominiali perché si divide per millesimi, a casa mia essendo la maggior parte dei condomini proprietari di piccoli appezzamenti verdi, le spese sono ripartite per consumo effettivo: d’altronde, loro innaffiano arbusti e pianticelle a iosa, io mi limito a un’edera sul balconcino della mia mansarda (te credo che non pago i loro idroconsumi). Così apro la busta: la società di gestione consumi acqua mi informa che, da una verifica contabile non risultano pagate delle bollette (…una addirittura risale al 2004!) e mi invita a provvedere al saldo a breve… entro il 10 gennaio. Già perchè la lettera è stata spedita in verità, a fine novembre, ma poi ha trascorso l’inverno in letargo in qualche anfratto della buca delle lettere. L’avevo detto che non ho un buon rapporto con la buca delle lettere. Sì, lo ammetto, ancora una volta non ho giustificazioni, ma ero convinta di aver fatto l’accredito in banca… o forse no, altrimenti non ne avrei pagata qualcuna sì e qualcuna no. Forse sono solo distratta o forse ci sono troppe cose da ricordare. Ad ogni modo ho chiamato la società e ho parlato con un’impiegata molto gentile che, senza cazziarmi, ha apostrofato solo ad una mia disattenzione.
“Ah ecco. Beh, se per una sua disattenzione non ha visto la lettera prima (3 mesi e mezzo, ndr), e non ha ricevuto il secondo sollecito può pagare la bolletta e comunicarlo al Recupero Credito o mandare una mail agli insoluti”.
Alla faccia della disattenzione. Tanta comprensione per la mia posizione debitoria, non me l’aspettavo. E meno male che non si usa tagliare l'acqua, come si fa con gas e luce.

4 Comments:

Blogger Scettico said...

...ecco perché non hai mai risposto alla mia cartolina da Fregene con due turiste in topless e la scritta "Manchi solo tu"....

6:35 AM

 
Blogger Dr. Pippity said...

Già. Però l'ho attaccata al frigorifero, a fianco ad una mia foto in topless, come da richiesta. :-)
Quando si dice, pezzi indispensabili in una cucina...

6:40 AM

 
Anonymous Anonymous said...

Accidenti, anche a me capita di non ritirare la posta per mesi... so che esiste una sindrome, che è la stessa che non ti consente di aprire gli estratti conto della banca senza cadere in preda ad un'ansia inarrestabile... Ma il fatto della foto in topless sul frigorifero... quello non me lo spiego...

12:30 AM

 
Blogger Scettico said...

a proposito hai delle uova da prestarmi? non ti disturbare vado io a prenderle in frigo :-)

2:06 AM

 

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